L'Ukiyo-e







L'Ukiyo-e e l'arte Moderna
a cura del Prof.Marco Fagioli

La xilografia, in cui Ligustro può essere considerato uno dei maggiori maestri viventi, viene da lontano ed è strettamente connessa alla diffusione dell'immagine attraverso la stampa; vanta insomma ascendenti nobili, anche se meno millenari, della sorella maggiore pittura.

Il grande merito della scuola Ukiyo-e fu quello di finalizzare la xilografia non più all'iconografia della religione buddista, ma all'illustrazione di storie e temi profani, in rapporto diretto con i romanzi della letteratura contemporanea di scrittori quali Ihara Saikaku e il drammaturgo Chikamatsu Monzaemon; una letteratura che, dalla metà del milleseicento in poi, ha descritto il mondo, la cultura e la vita della nascente società urbana, a Edo ed Osaka, composta di mercanti, artigiani, samurai, nei quartieri in cui si trovavano anche i teatri del Kabuki e le case delle cortigiane, come lo Shin Yoshiwara.

Una cultura dunque, a suo modo, borghese, rispetto a quella precedente aristocratica della corte imperiale a Kyoto, e nei centri dei signori feudali delle diverse regioni.

Nel campo della xilografia i pittori dell'Ukiyo-e hanno realizzato, nei quasi trecento anni di storia di questa cultura, opere che non solo stanno al pari con quelle dei più grandi maestri europei degli stessi secoli, ma che sono state anche determinanti per la formazione dell'arte moderna; è noto infatti quanto le figure di bijin (immagini di belle donne), di Kitagawa Utamaro e Hosoda Eishi, abbiano influenzato un artista come Touluse Lautrec, nei suoi manifesti sulle attrici Jane Avril e May Belfort, o come le "vedute" di Ando Hiroshige siano state decisive nel formarsi dell'idea di paesaggio in Vincent Van Gogh, come attestano le "copie" che il pittore olandese realizzò da La pioggia sul ponte di Ohashi e Susino fiorito a Kameido, della serie Meisho Edo hyakkei (Le cento vedute di Edo), 1856 - 1858, così come oggi viene riconosciuto in tutti i libri sul Japonismo.

L'influsso della xilografia giapponese nel formarsi nella pittura impressionista e postimpressionista è stato dunque così profondo, al pari di quello della scultura africana nella genesi del Cubismo, che non si potrebbe scrivere una storia dell'arte moderna senza parlarne.

Tali considerazioni dovevano essere premesse al momento di analizzare le xilografie di Ligustro; queste opere sarebbero infatti incomprensibili se non si tenesse conto che il suo lavoro è nato da una precisa "rivisitazione" della stampa Ukiyo-e .

Ligustro è giunto abbastanza tardi, nella sua vita, alla xilografia; da quanto egli mi racconta ha cominciato a incidere sul legno di “testa”, al modo occidentale antico, nel 1983, in età già matura.

In precedenza, agli inizi degli anni Ottanta, Ligustro aveva realizzato una serie di pastelli a gessetto e acquarelli, vedute di paesaggi liguri, nature morte con marine sullo sfondo, denotando una notevole abilità e uno spiccato carattere creativo; a riguardarle oggi sono opere che denotano, nella pienezza della luce, un qualche legame con il “luminismo“ della pittura ligure divisionista degli inizi del Novecento, corrono alla mente certi paesaggi rivieraschi di Rubaldo Merello.

Poi la folgorazione; il pittore vede, a Genova, le stampe dell’Ukiyo-e e la pittura giapponese; la scoperta è testimoniata da una serie di fogli, tra il 1985-86, esercizi – come egli li chiama – di pittura a solo inchiostro di china su carta di fibra vegetale, pennellate acquose e rapide, studi di passeri, epidendri e bambù, un gallo con pochi tocchi di colore, degli ulivi con i rialzi a biacca.

Ed è gia una rottura con la tradizione occidentale, che concepisce il disegno come metodo “descrittivo” di analisi della realtà, secondo fasi successive dall’”abbozzo” all’”opera finita”.

In questi fogli di Ligustro, seguendo lo spirito della pittura Nanga, l'immagine non deve nascere dalla speculazione descrittiva dell'osservazione, quanto invece dal porsi interiormente in rapporto con la cosa guardata.

"Se vuoi dipingere il bambù non devi disegnarlo: poniti di fronte ad esso e quando lo sentirai nel cuore allora, solo allora, la tua mano potrà disegnarlo"; così ha scritto un pittore cinese dell'epoca Qing, e così deve aver inteso fare Ligustro.

UKIYO-E AND MODERN ART

If I have dwelt at some length on the history of the origins of xylography, it is because I wanted to remind the reader that this technique, in which Ligustro can be considered one of the greatest living artists, came from distant places and was closely linked to the spread of images through printing; in sum, it is noble descent, even though it is not one a millenary on as that of its elder sister painting.

The great merit of the Ukiyo-e school was that through it xylography was no longer limited to the imagery of the Buddhist religion but was also used to illustrate secular stories and themes, in a direct link with novels in the literature of the day by writers like Ihara Saikaku and the dramatis Chikamatsu Monzaemon.

This was a literature that from the middle of the seventeenth century on described the world, the culture and like of the nascent urban society in Edo and Osaka.

This society was made up of merchants, craftsmen and samurai living in the quarters in which there were also the Kabubi theatres and the houses of courtesans, like the Shin Yoshiwara.

Hence there was a culture that in its own way was a bourgeois on, unlike the previous aristocratic one at the imperial court in Kyoto and that found at the places of residence of the feudal seigniors in the various regions. In the field of xylography, the Ukiyo-e painters, in the almost three hundred years of history of this culture, produced works that are not only comparable to those of the great European masters of the same centuries but were also decisive for the development of modern art.

In this connection, it is widely known that the figures of bijin (images of beautiful women) by Kitagawa Utamaro and Hosoda Eishi influenced an artist like Toulouse-Lautrec in his posters showing the actresses Jane Avril and May Belfort, and that "views" by Ando Hiroshige were decisive in Van Gogh's development of his idea of landscape, as we clearly see from the "copies" that the Dutch painter did of Rain on the Ohashi bridge and Flowering damson tree at Kameido, belonging to the series Meisho Edo hyakkei (The hundred views of Edo), 1856-1858; this is now recognized in all books of Japanism.

Hence the influence of Japanese xylography in the development of Impressionist and Post-impressionist painting, like that of African painting in the genesis of Cubism, was such a profound one that one could not write a history of modern art without taking it into account.

These considerations appears indispensable when one sets about analysing Ligustro's woodcuts.

The fact is that the latter works would be incomprehensible if one did not bear in mind that his work was born of a precise "revisiting" of Ukiyo-e printing. Ligustro come to xylography rather late in life.

From what he has told me, he began to engrave on "head" wood in the old western manner in 1983, at a ripe age.

Previously, at the start of 1980's, he had done a series of pastels with chalk crayons and aquarelles, views of Liguria landscapes and still lifes with sea in the background denoting considerable skill and a marked creative character.

If of one re-examines them today, they look like works that, in the fullness of the light, show a certain link with the "luminism" of divisionist Ligurian painting at the start of then twentieth century: they call to mind certain coastal landscapes by Rubaldo Merello.

Then came the revelation: in Genoa the painter saw the Ukiyo-e prints and Japanese painting: the discovery is reflected in a series of sheets produced in 1985-86, xercises - as he calls them - in painting only with Indian ink on vegetable fibre, with rapid and watery brushstrokes, studies on swallows, epidendrums and bamboos, a cock with a few touches of colour, olive trees with berry reliefs.

And in this way he was already breaking away from the western tradition, which conceives drawing as a "descriptive" method of analysis of reality, through successive phases from the "sketch" to the "finished work".

In these sheets by Ligustro, following the spirit of Nanga painting, the image is not to arise from descriptive speculation in observation, but rather from an interior relationship set up with the thing observed.

"If you want to paint the bamboo you must not draw it: set yourself in from of it and when you feel it in your heart then, and only then, will your hand be able to draw it"; thus wrote a painter of the Ch'ing epoch, and this is what Ligustro must have set out to do.

Notizie sul Prof.Marco Fagioli





Nessun commento:

Posta un commento